DONORI: CHIESA DI SANTA MARIA BANGIARGIA
DONORI: CHIESA DI SANTA MARIA BANGIARGIA
Situate in aperta campagna a 2 km nord rispetto all'abitato di Donori, le Terme romane, poi utilizzate come Chiesa intitolata a Santa Maria, sono l'unico monumento ancora apprezzabile di un antico borgo campestre, Bangiargia (o Bainarza a seconda di altre fonti), sorto in epoca tardoantica. In quell'area venne anche realizzata una Tomba megalitica, purtroppo profanata e ormai semidistrutta, ma si hanno spesso notizie di vari ritrovamenti di reperti. In origine la costruzione, un modesto edificio termale realizzato nel III secolo, doveva essere adiacente alla resistenza di un patrizio #romano, che sovrintendeva a un'azienda agricola (la zona è anche vicina a un fiume e i suoi terreni sono ancora oggi molto fertili), con vicino il villaggio dei contadini. Quasi sicuramente, in una costruzione di quel genere, dovevano esserci dei mosaici nel pavimento, di cui purtroppo non v'è traccia. L'edificio non è in buone condizioni, ma si scorgono ancora sul terreno (fra le altre tracce sovrapposte) delle elaborate murature di sostegno con delle #volte a vela di tardo aspetto romano provinciale. Al pari di altri siti tardoantichi, durante la diffusione del cristianesimo, dalla fine del IV secolo, il borgo di Bangiargia ebbe anche un'area di sepoltura nelle vicinanze delle terme, come una #necropoli: infatti sono stati ritrovati numerosi resti osteologici umani, ossa lunghe, teche craniche, ossa pelviche ed altre, mentre non si sono individuati frammenti ceramici, sebbene l'area sia ricca di embrici e frammenti di terracotta. Con l'arrivo dei bizantini e dei monaci orientali, le terme furono riutilizzate come chiesa, e questi la intitolarono alla "Madonna di Brangiargia": proprio in questo periodo altomedievale, tra il VI e il IX secolo, vennero realizzati dei rinforzi in opera laterizia. Assieme alla relativamente vicina chiesa di San Nicola di Tradori, (oggi scomparsa, ma di cui si conservano alcune importanti vestigia) doveva avere l'aspetto di un edificio rurale, composto da un nartece, probabilmente a navata unica e un’abside di forma semicircolare, con annessa necropoli, la cui continuità sepolcrale doveva essere attiva fino all’età giudicale. Ad oggi, non sappiamo se in quell'epoca l'edificio venne ampliato secondo i dettami dello stile #romanico, magari con più navate, al pari dei tanti vicini esempi delle curatorie di Trexenta e Parteolla. Parimenti non si hanno inoltre notizie sul suo abbandono, così come del villaggio, benché non dovette essere successivo alla prima metà del XV secolo, dopo la conquista definitiva della Sardegna da parte degli aragonesi. Resta tuttavia un'indelebile testimonianza architettonica di #Roma in Sardegna, la cui posizione di non facile accesso l'ha preservata da un ben peggiore destino. Meriterebbe comunque maggiori riguardi per la sua salvaguardia.
Scheda a cura di Stefano Furesi
Come si raggiunge il rudere della chiesa di Santa Maria Bangiargia a Donori
Arrivare al km 1 della Strada Provinciale n. 11 in direzione Senorbì e imboccare la stradina asfaltata sulla sinistra. Percorrere 1,4 km e svoltare a destra, sulla strada sterrata; procedere per 300 metri e deviare a sinistra per ulteriori 300 metri, sino ai ruderi, visibili ai margini di un vigneto, sul lato sinistro